Capitolo 7
PER UN RINNOVATO IMPEGNO POLITICO DEI DEMOCRATICI CRISTIANI
ll centenario della nascita del Partito Popolare di Sturzo ha costituito l’occasione per il Magistero della Chiesa per ripetere l’invito, nelle molteplici occasioni celebrative, di un rinnovato impegno politico dei cattolici precisando che la forma unitaria realizzata dalla maggioranza dei cattolici italiani nella D.C ora è irripetibile perché essi ormai sono distribuiti nel vasto arco dei partiti italiani di destra e di sinistra.
Sostanzialmente la stessa posiizione espressa dl presidente dell’Azione Cattolica Truffelli.Fra gli altrri autorevoli interventi riportati da Avvenire quello col quale il presidente Conte, presente al convegno celebrativo del centenario della nascita di Fiorntino Sullo ,al provocatorio invito di Rotondi , De Mita ed altri organizzatori della manifestazione tenuta in Irpinia , ha respinto l’ipotesi della costituzione di un nuovo partito cattolici affermando che necessaria è invece la presenza di cristiani in politica . Successivamente in ordine di tempo leggiamo da un articolo firmto Fofi, titolato” I cattolici imparino dagli errori della DC “ : << Si legge e si sente parlare sempre più spesso del ritorno dei cattolici alla politica , o almeno di quella parte di cattolici che hanno imparato molto del modello Democrazia Cristiana, un partito nato in modi più che degni, ma che finì per negarsi e arenarsi nel gusto del potere e per la quantità di alcuni elementi che la caratterizzarono .Ci si augura che se questi discorsi porteranno a dei fatti , ci si debba confrontare con una organizzazione messa in piedi da quei cattolici che hanno ben ragionato( magari da sconfitti) sulla storia di ieri e con le idee molto chiare sulle urgenze del presente e decisi a spendersi perché l’umanità possa avere ancora un futuro , intervenendo rapidamente ,finchè si è ancora in tempo, sui temi che il mondo odierno impone :ecologia inanzitutto e preoccupazione pedagogica per il futuro delle nuove generazioni e delle istituzioni.E’ uscito di recente, prosegue l’articolo, presso Sellerio ,il saggio di Marco Follini che si intitola proprio Democrazia Cristiana .Il racconto di un partito che chiarisce piuttosto bene il “garbuglio”che la DC per smania di coprire tutto di non accettare davvero di essere parte .Chi pensa a un futuro farebbe bene a leggerlo>>.
Certamente io sono fra coloro che , ringraziando Avvenire per la notizia , acquisteranno il libro pubblicizzato. Fra i fondatori con Casini del CCD, particolarmente con l’assunzione della segreteria nazionale da parte di Follini ,mi resi conto della trasmissione nel nuovo partito degli errori che avevano arenato la Democrazia Cristiana , della presenza di posizioni antitetiche in un partito che rivendicava la continuità della linea degasperiana. Essendo stato fra i delelegati al conngresso nazionale posso confermare la presenza in quel consesso delle diverse anime la cui inconciliabilità avrebbe portato alle dimiissioni di Follini dal partito e la ufficializzazione del suo schieramento a sinistra.
La avvisaglia della instabilità politica di Follini la avavamo avuta proprio a Budrio dove avrebbe dovuto trattare l’argomento “i cattolici fra solidarismo interclassista e pauperismo classista” in un dibattito col prof.Pedrazzi storico rappresentante della sinistra cattolica : arrivato in notevole ritardo da “un giro in Romagna” Follini parlò di tutto tranne che attenersi al tema per il quale era stato invitato ad intervenire . Grande fu il mio sconcerto per la mia convinzione che il tema eluso da Follini sia il vero problema che i cattolici italiani non sono ancoora in grado di risolvere; che da parte di religiosi e laici manchi la volontà di affrontare la situazione che abbiamo di fronte senza aprioristiche scelte di campo.
Questo è il motivo per il quale non manco l’occasione di rivolgere l’invito a entrambe le categorie che ritengo corresponsabili della diaspora dei cattolici a prendere come base di discussione la analisi e le proposte contenute della Laudato Sì per una verifica delle dimensioni dello lo spazio lasciato dalla Democrazia Cristiana che nessuno fino ad ora è riusccito a riempire proponendo un modello di sviluppo alternativo al dirigismo socialista e al capitalismo della globalizzazione fuori controllo dei mercati. Lo scenario politico che pertanto si sta delineando è quello di una confermaata alleanza di centrodestra nella quale il centro, rappresentato alla manifestazione romana da Berlusconi , in ragione dello spostamento a destra degli alleati Salvini e Meloni non copre l’intera area moderata, mentre la parte residuale difficilmente trova copertura nei partiti della decomposizione del PD e di 5 Stelle.Una clamorosa vittoria della coalizione di cemtrodestra nella quale Forza Italia è divenuta il fanalino di coda e la sconfitta della coalizione di sinistra più fedele interprete delle attese della sinistra cattolica e del Magistero della Chiesa per l’accoglienza dei flussi migratori dovrebbero costiture il segnale di allarme per un’area di centro culturalmente e politicamente dispersa nei contrapposti schieramenti inadeguata a scongiurare le gravi prospettive di un governo di estrema destra alternativo a quello di una sinistra in decomposizione perché incapace di riunire in un unico progetto le identità marxista e cattolica , l’anima popolare di entrambe con quella populista di 5 Stelle.
Gabriele Cantelli
Già segretario della DC di Budrio, v. Segretario provinciale della DC di Bologna, Consigliere agli Istituti Ortopedici e officine Rizzoli-Consigliere Comunale di Budrio per circa 35 anni.
SCOPI
“Centrismo Popolare” si riafferma nella continuità di quella corrente di pensiero che avendo come riferimento la concezione degasperiana e sturziana della politica all’interno della Democrazia Cristiana , al suo interno si differenziò da un pragmatismo particolarmente attento alle ragioni e alla tecnica di distribuzione del potere e da un minoritario classismo cattolico strisciante in quanto allora non apertamente proteso a convergenze con quello di derivazione marxista.
Nell’attuale situazione politica caratterizzata dai segni di un diffuso decadentismo sul piano morale e sul piano politico “Centrismo Popolare” intende proporsi come Movimento politico non aggiuntivo al novero dei partiti già esistenti, ma come elemento di raccordo di quanti ritengono la Dottrina Sociale e gli insegnamenti della Chiesa essenziali punti di riferimento culturale di un impegno politico adeguato a riconoscere la gravità del momento e promuovere le azioni e le Alleanze politiche necessarie a un autentico progresso economico e sociale nel Paese.
“Centrismo Popolare” nasce dalla diffusa richiesta di riformare una politica che i mezzi di comunicazione mediatica rendono unidirezionale , dal vertice alla periferia fino ai più remoti ambiti del Paese bypassando ogni possibile occasione di reale partecipazione dei cittadini con il risultato attuale di ridurre la politica alla dimensioni virtuali del leader;
-dalla avvertita necessità di arricchire sul piano storico , sociologico , economico, scientifico la cultura di quanti intendono la politica un ‘opzione di impegno sociale dai contenuti ben più ampi della pur difficile arte di gestione del potere ;
- dalla prorompente necessità di dare significato ad un pluralismo politico e sociale che dietro le rivoluzioni culturali succedutesi nella insufficiente consapevolezza dei partiti rischia di produrre e mantenere denominazioni associative cui non corrispondono più le ragioni della loro costituzione;
Il Movimento “Centrismo Popolare” consapevole dell’importanza di processi che stanno profondamente modificando le condizioni economiche e sociali del Paese, ritiene indispensabile che la Politica sappia dimostrare l’indipendenza necessaria ad assolvere ai compiti ad essa affidata dal riconoscimento costituzionale dei Partiti quali essenziali strumenti di partecipazione democratica.
Il Movimento di “centrismo Popolare” assumerà tutte le iniziative volte al raggiungimento dei suddetti obbiettivi aderendo a un partito ove se ne presentino le condizioni, o in forma autonoma, ove ne venisse accertata la necessità, per la realizzazione di quella partecipazione che nel localismo trova uno dei capisaldi dell’impegno dei cattolici nella politica italiana ed europea.
Nell’eventualità venga ravvisata la necessità di dare un assetto organizzativo al Movimento esso si articolerà nel territorio su base comunale provinciale e regionale e nazionale.
Le liste degli aderenti alla presente iniziativa la cui finalità è quella della promozione della partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa attraverso il riposizionamento dei partiti su livelli etici e culturali più aderenti alle esigenze del Paese sono soggette alla stessa tutela della legge sulla privacy delle adesioni ai partiti e movimenti politici.
Lo Statuto é registrato all’Agenzia delle Entrate di Bologna
C.F91319960372