La mia passione musicale probabilmente nacque in una serata in cui Silvio Bertocchi al violino, Ernesto Bettini alla chitarra, Ferruccio Spiga al contrabbasso, aderendo all’invito di mio padre, a casa nostra si esibirono in un repertorio che ingiustamente viene definito “ musica leggera” quando , crescendo negli anni, ho compreso come tutti i generi siano importanti purché i brani siano belli e ben eseguiti.
Fu così che, a guerra finita andai a lezione di chitarra da Ernesto Bettini finché lui mi disse di avermi insegnato tutto quanto l sapeva di quello che era stato il suo secondo strumento dopo la batteria.
Fu così che non appena fui in grado di muovermi autonomamente mi avvalsi dell’insegnamento dei migliori chitarristi sulla piazza, per acquisire le capacità tecniche necessarie a svolgere particolarmente un ruolo di accompagnamento.
Questo fu il ruolo nel quale iniziai la mia esperienza musicale avvalendomi della disponibilità e dell’amicizia proprio di quei musicisti budriesi che avevo conosciuto cui successivamente si aggiunsero Enrico Mattioli alla fisarmonica e Fausto Conti alla batteria; quest’ultimo avrebbe poi dato vita alla formazione orchestrale della quale questo periodico giustamente ha ricordato l’importante percorso.
Il mio debutto fu al “Dancing Stadio”, naturalmente in vacanza scolastica, come si può vedere dalla fotografia che mi ritrae nella conchiglia con la Enrico Mattioli al piano e alla fisarmonica, Nando Gurioli al saxofono, Ferruccio Spiga al contrabbasso, Cesare Veroli alla batteria. Cantante: Raffaele Cappelli.
Fu in quella occasione che a una selezione di cantanti che si presentò quella Paola Piccinini, Paola Penny che pensò bene di seguire un’altra strada del mondo dello spettacolo divenendo la valletta di Mike Bongiorno. Le esibizioni del gruppo budriese proseguirono con con al microfono Giancarlo Martelli.
Nel periodo scolastico ebbi l’opportunità di conoscere altri giovani studenti appassionati musicisti per unirmi ai quali mi portavo dietro la chitarra a il piccolo amplificatore, in treno fino a Bologna , poi sulla circolare fino alle loro abitazioni, da Vittorio Poppi, alla fisarmonica, e Pupi Avati che suonava il clarino.
La foto in smoking ad una festa del Circolo della Virtus alla ex sede sede Rai in piazza San Martino a Bologna mi vede proprio con alcuni dei componenti la dixieland alla quale partecipava quello che sarebbe divenuto uno dei migliori registi del nostro cinema: con me l’italo americano Cik di Pippo alla tromba, Cesare Lena al piano, Giuliano Preda alla batteria. Con loro trascorsi vacanze estive e invernali suonando al rifugio Monzoni di Passo San Pellegrino.
Raggiunto il diploma scolastico feci l’esperienza della professione orchestrale con l’orchestra di William Cris partendo dalla stagione invernale alla Tavernetta del Giardino di Budrio per passare, con quella estiva, allo Sporting Club e al Bel Castello di Bologna, al Giardino d’Estate a Cervia, suonando senza soluzione di continuità, fino all’8 settembre dell’anno successivo.
Fu quella l’esperienza che mi mise di fronte alla scelta di vita che avrei voluto svolgere: la professione musicale o quella di commercialista. Dopo un periodo con “I Conti”, che avevano ridotto l’attività musicale a secondo lavoro, decisamente ridussi la mia passione a hobby avendo la fortuna di poterlo coltivare con Fausto e con gli altri validissimi musicisti che con lui avevo conosciuto. Fra questi gli indimenticabili Giampaolo Grandi al piano, Carlo Pasini, saxofonista oriundo di Medicina, il chitarrista Arnaldo Altarocca il cantante Lino di Giorgio. Paticolare menzione merita il pianista Elio Salvioli, allievo di Bill Evans, alla cui scuola ho studiato armonia, che come risulta da una foto, mi chiamò a far parte della sua big band.
Fondamentale alla mia formazione strumentale è stata la scuola di Sergio Mandini, fra i migliori jazzisti italiani, che mi è stato maestro prima e dopo suo trasferimento a Budrio, purtroppo recentemente scomparso.
Fra gli altri budriesi coi quali ho avuto il piacere e l’onore di conoscere meritano una particolare menzione, Sergio Casari, stabilitosi con la famiglia in Svezia dove ha acquisito grande notorietà per trasmissioni televisive di successo con la sua orchestra italiana ( nella foto in una serata alla Cà ed Metusco, Fausto Conti alla batteria, Giovanni Chiodini al basso ed io), Bruno Marsigli tromba di Enghel Gualdi e, non da ultimo, Giovanni La Riccia (budriese di adozione avendo sposato una nostra concittadina). E’ stato particolarmente per lui, originario del paese di Modugno , che con il fisarmonicista Sesto Breveglieri, il cantante molinellese Silvano Cocchi (là molto noto per aver partecipato anche a trasmissioni di Radio Monaco), Fausto Conti ed io abbiamo vissuto indimenticabili concerti di entusiasmante musica internazionale in Germania, a Heichenau e Dakau, dove siamo stati a consolidare il rapporto di sincera amicizia di Budrio con le due cittadine della Baviera.
A questa formazioni a Budrio si unirono Enrico Mattioli e il bassista Ciro Scognamiglio per una serata di beneficienza che si tenne in teatro a Budrio per una indimenticabile vigilia di Natale.
Ricordo con nostalgia pure gli incontri settimanali al ristorante di Mazzini ai laghetti di Medicina con Kuper al piano e il cantante Lino Vespignani alla batteria, dove convenivano molti amici budriesi in un clima familiare, e delle feste di Ferragosto a Prunaro con Breveglieri, La Riccia, Cocchi, Conti.
Queste grosso modo le vicende di una passione musicali che, grazie al cielo, ancora mi accompagna riempendo di interesse le mie giornate avendo io rinviato al periodo di pensionamento la lettura e lo studio di tante pubblicazioni e tanti metodi che , prima, non avevo avuto il tempo e la capacità di leggere facendo affidamento su quello che viene definito “orecchio musicale”.
Rispetto ai tempi in cui ho vissuto le mie esperienze orchestrali di molto si sono ridotte le possibilità di esibizione dal vivo dei musicisti che della molteplicità dei locali da ballo e di ascolto facevano le occasioni di una selezione naturale, che costituivano la cosiddetta “ gavetta “ , quel percorso che fra dancing, balere, tavernette, night club, feste paesane, che consentiva una decorosa sopravvivenza di chi era al di fuori dal “ giro grosso” al quale anche allora era difficile accedere.
Chi allora aveva l’ardire di cimentarsi col jazz era convinto fosse sufficiente ascoltare i dischi dei “grandi capiscuola“americani, quando, strada facendo abbiamo capito che l’improvvisazione seguiva la costruzione armonica più della linea melodica degli standard che tanto ci appassionavano. Infatti ora anche nei conservatori italiani sono stati istituiti specifici corsi di studio.
Motivo in più per ritenere giusto che l’educazione musicale faccia parte fin dall’inizio del percorso scolastico, con la presenza di insegnanti preparati e coscienziosi e attraverso la realizzazione di corsi di avvio alla pratica strumentale e la messa a disposizione di locali da parte delle Amministrazioni locali nei quali i giovani possano esercitare i propri interessi musicali senza obbiettivi di versi da quelli di una sana elevazione culturale; perché la musica come ogni altra espressione artistica merita il rispetto necessario a preservarla da interessi di altra natura e dimensione avendo essa la forza di coinvolgere gli ascoltatori nella fusione orchestrale al di sopra delle loro convinzioni individuali. Questo è lo spirito col quale ho visto operare l’amico Rino Rambaldi nel suo ruolo di impresario musicale e teatrale.
Con <<ogni cosa a suo tempo>> ho voluto rafforzare il concetto che lo studio musicale e il perfezionamento strumentale avvengano nella prima fase e non in quella matura della vita quando per l’inesorabile trascorrere del tempo si dirada il numero degli amici coi quali associarsi nell'esecuzione e nell'ascolto dei brani che hanno fatto da base musicale ai momenti più felici .
Con questo spirito nel 2013 , ho dedicato loro un CD nel quale mi sono cimentato nel canto accomunandoli nella dedica ai mie famigliari.
Nelle foto che seguono:
Serata ANT a Budrio
Big Band Salvioli
Al dancing stadio
con Bruno Marsigli
A Eichenau